David Byrne
Lead Us Not Into Temptation
2003
Non ho più sentito nulla di lontanamente paragonabile a Creuza De Mä, che infatti continuo a duplicare – illegalmente! – per un sacco di amici Americani.
Questo racconta David Byrne di un album già trattato qui nel Rio del Vinile. Se infatti Byrne apprezza la World music al punto da fondare un’etichetta discografica ad essa dedicata (la Luaka Bop), non per questo non esperimenta suoni più elettronici e rock come nella colonna sonora di Young Adam, che ben cattura lo spirito claustrofobico della pellicola.
È l’atmosfera di Body In A River che mi permette di spiegare più facilmente cosa sia questo oppugnabile blog musicale, il suo titolo, il nesso.
Ho sempre trovato la musica, parte di essa, il luogo ideale dove incanalare certi umori e pensieri; molti di essi sono ricorrenti lungo i solchi del vinile, altri vi annegano ed altri ancora ne fuggono. Spesso sono le stesse sonorità ad affogarli, e quando queste si ripresentano ecco il cadavere di questa o quell’idea riaffiorare nel fiume acustico, caustico del Rio del Vinile.
Ma perché oppugnabile? Perché prima o poi qualcuno capiterà per questi antri oscuri borbottando tra sé quante idiozie si possano trovare in un blog, e quanta orribile musica.
Fra i miei contestatori mi distinguo come uno dei più fervidi.