Al museo Sourire De Femme c’è una teca che si dice trattenga il sorriso di una donna; all’apparenza vuota, un messaggio tradotto in svariate lingue avvisa i visitatori di non aprirla ma di poggiarvi le mani chiudendo gli occhi; non tutti si convincono di aver sentito qualcosa, altri fatalmente sorridono. Alle pareti, dipinti e fotografie sono affiancati da cuffie in cui è possibile riprodurre la risata della donna in figura. Statue di ogni sorta sorridono nelle più diverse modalità, molte sono composte da una speciale pasta modellabile che il visitatore può scolpire a sua scelta. Diversi schermi mostrano i volti di intelligenze artificiali in grado di comprendere quanto viene loro detto; molte di queste inevitabilmente si annoiano, talvolta le loro labbra si increspano o si schiudono in sorrisi più o meno estesi. In una sala completamente buia i visitatori rincorrono risate di donna che si allontanano ed avvicinano a loro, generate da sistemi surround di ultima generazione.
All’ingresso e all’uscita del museo, una scritta in diverse lingue ricorda ai visitatori che per quanto il Sourire De Femme tenti di rappresentare il sorriso di una donna, nulla potrà eguagliare l’esperienza di una donna che sorride.
“Siete perciò pregati” conclude la nota “di coltivare qualsiasi forma di sorriso in ogni orto di donna.”