Ragazza d’ennetré

Carlo Rustichelli
L’Armata Brancaleone
1966

Racconta Don Chisciotte: per quanto concerne la lettera d’amore, farai scrivere al posto della firma: «Vostro, fino alla morte, il cavaliere dalla Triste Figura». E importa poco che non sia di mia mano, tanto, per quello che ricordo, non sa né leggere né scrivere, e in tutta la sua vita non ha mai visto un mio scritto né ricevuta una mia lettera perché i nostri amori sono stati sempre platonici, senza andare mai oltre un onesto sguardo. E anche questo così di rado, da poter giurare che in dodici anni, da quando la amo più della luce dei miei occhi, l’avrò vista, sì e no, quattro volte, e forse in nessuna lei si è accorta che la guardavo: tanta era la modestia e la riservatezza che le insegnavano suo padre Lorenzo Tappino e sua madre Aldonza Noci.

ragazza d'ennetré

Sulla mandola lo meo canto s’invola, cuccurucù, cuccurucù…

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